Come un prisma incastonato nel Carso, la Val Rosandra offre ai suoi visitatori una molteplicità di possibilità e prospettive.
Attraversata dall’omonimo torrente, è situata nella zona Est dell’Altipiano triestino. Il percorso classico Bagnoli-Bottazzo comincia dal Rifugio Premuda, che vanta il primato d’essere il più basso rifugio italiano: solo 70 metri s.l.d.m.
Seguendo il Sentiero dell’Amicizia, si costeggiano i resti di un acquedotto romano, poi il torrente con le sue pozze d’acqua, meta estiva dei Triestini che qui cercano refrigerio. Giunti al ghiaione, si possono ammirare la cascata e a destra la chiesetta di Santa Maria in Siaris, secondo un’antica leggenda fatta costruire da Carlo Magno.
I più allenati, possono seguire le indicazioni e raggiungerla, proseguire attraverso il Cippo Comici e salire in vetta, sul versante sloveno del Monte Carso (punto di partenza per i lanci col parapendio). Altrimenti, si può proseguire sul sentiero principale, che pare fosse il prediletto del leggendario contrabbandiere Martin Krpan.
Dopo un ultimo tratto nel bosco, passato un ponte si giunge a Bottazzo, micro-borgo dove troverete ristoro in una simpatica trattoria.
I ciclisti invece potranno arrivare a Bottazzo percorrendo la strada ciclopedonale situata sul versante opposto della Valle e che ripercorre l’ex ferrovia ottocentesca del tratto Trieste-Hrpelje. Lungo le gallerie, si possono incontrare le Capre di Val Rosandra: una colonia insediatasi in zona 10 anni fa e che oggi conta circa 80 esemplari. Sono miti, ma attenzione a non avvicinarle troppo!
E per finire non dimentichiamo la palestra di roccia, pezzo di storia dell’alpinismo.