Uno dei simboli di Trieste è il caffè. Il ruolo emporiale della città e le attività economiche del porto ne hanno fatto, nei secoli, un posto cruciale per lo smercio dei chicchi ma anche per la lavorazione della miscela e per la realizzazione del prodotto finale. Il titolo di “capitale del caffè” Trieste se l’è guadagnato in quanto è l’unica città in Europa in cui è presente tutta la filiera del caffè ad eccezione della coltivazione della pianta.
E i Triestini sono grandi consumatori della nera bevanda. A testimoniarlo il fatto che nei bar esistono moltissime varianti per assaporare la miscela, ciascuna con il suo nome specifico, come il celebre “capo in b”, caffè macchiato servito in un bicchiere di vetro.
Oltre alla degustazione al banco, nelle torrefazioni sparse per la città si può comprare dell’ottimo caffè crudo e tostato. Bellissimi e fuori dal tempo sono anche i caffè storici del centro. Una visita a questi monumenti del glorioso passato della città è d’obbligo.
Il più antico è il Caffè Tommaseo, posto sulle rive a fianco della chiesa greca: stucchi d’epoca e vecchi arredi lo rendono un posto accogliente e raffinato a qualsiasi ora del giorno. Su piazza Unità si affaccia il Caffè degli Specchi, rimaneggiato più volte dal punto di vista architettonico ma con il pregio di avere i tavolini nel posto più noto di Trieste. Decorato da Vito Timmel e arricchito da una libreria interna, il Caffè San Marco è un’autentica attrazione della città, frequentata da scrittori, studenti e da ogni tipo di avventore. Col suo bancone di legno e ottone in stile Liberty, l’Antico Caffè Torinese è un altro bellissimo pezzo di storia della città, all’inizio del Corso Italia, affacciato sulla centralissima piazza della Borsa.